Cordoglio a Gattinara per Giovanna Pelizzaro
Era la zia di mons. Givone. I funerali si sono svolti giovedì
(g.u.) È morta a Gattinara Giovanna “Gianna” Pelizzaro, la zia del parroco di San Pietro, monsignor Franco Givone.
Da tempo Gianna Pelizzaro era malata e da qualche giorno era ricoverata all’hospice del Fondo Tempia, dove si è spenta nelle prime ore di martedì 7 gennaio, confortata dai sacramenti, all’età di 86 anni.
Giovanna Pelizzaro, vedova di Eraldo Stefanuto, lascia i nipoti Sergio Givone, noto filosofo che vive a Firenze con Cristina, mons.Franco Givone; Carla con Guido, Enzo con Gabriella, pronipoti e cugini e la cara Silvana.
Il funerale è stato celebrato nella mattinata di giovedì 9 nella chiesa parrocchiale di San Pietro e la salma ha proseguito per il cimitero di Trino Vercellese, località di cui è originaria la famiglia, dove è stata tumulata.
La famiglia ha chiesto di non donare fiori, ma di ricordare Giovanna Pelizzaro con offerte all’AIL (Associazione Italiana Leucemie) tramite l’Iban IT 43K02 00803 284000 400 543111.
Giovanna Pelizzaro è stata a lungo insegnante e dirigente scolastico della scuola elementare di Gattinara, dove è stata la maestra di intere generazioni di gattinaresi. Dopo la pensione il suo impegno non era mai venuto meno all’interno della parrocchia.
Oltre a seguire le faccende domestiche della casa parrocchiale di via Gioberti, dove il nipote don Franco è arrivato come parroco nel 1998, si è sempre presa cura del santuario della Madonna di Rado, a cui era molto legata, gestendo la chiesa soprattutto durante la bella stagione, quando vengono celebrate le messe ogni sabato alle 17. In occasione della processione di Pentecoste si adoperava affinché le famiglie che abitano lungo corso Vercelli potessero addobbare il tratto di marciapiede davanti casa per salutare il passaggio della Madonna nera.
Il suo impegno è stato notevole anche in alcuni gruppi parrocchiali, tra cui il Gruppo Famiglie. Ogni anno si faceva promotrice della festa degli anniversari di matrimonio, andando a contattare quelle coppie che celebravano anniversari di nozze significativi o che si erano sposate nell’anno in corso per partecipare alla messa con il rinnovo delle promesse matrimoniali e l’aperitivo nel salone della canonica.
Per tutti, sotto al cupolone, Giovanna Pelizzaro era “la zia Gianna”, sempre presente e premurosa. In grado di non perdere il sorriso neppure quando la malattia ormai stava procedendo severa.
Le condizioni di salute non le permettevano di essere così assidua nel frequentare la canonica, ma fino all’ultimo ha voluto passeggiare nella sua Gattinara, incontrare e salutare le persone, aggrappata al braccio della sua badante, sorridendo, informandosi su come stavano i famigliari e chiedendo di portare loro il suo saluto. Giovanna Pelizzaro è stata una donna di fede, di cultura, di educazione, di formazione, di quelle maestre di una volta che ognuno ricorda con piacere e affetto.