Confidiamo nel perdono di Dio – XI domenica tempo ordinario
«Donna, ti sono perdonati i tuoi peccati. La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!» (Lc 7,47; 7,50).La parabola evangelica non avrebbe bisogno di essere commentata. Il fariseo e la donna rappresentano i due atteggiamenti che molti cristiani, quindi anche noi, vivono davanti a Dio. Non dobbiamo dimenticarci che per attuare il perdono, è necessario camminare e riconoscere che Dio esiste, prendendo coscienza delle nostre mancanze per chiedere la remissione delle colpe e, soprattutto, l’amore a Dio. Dostoevskij, che aveva compreso questa verità, scriveva: «Se Dio non esiste, tutto è permesso!». Anche noi, vogliamo ripetere come il pubblicano: «Signore, abbi pietà di me, perché sono un peccatore» Un maestro di spiritualità russo, il santo ortodosso Niul Sorskij, pregava così: «Sto davanti a te, confuso nella mia coscienza e in silenzio, perché le mie parole inquinano l’aria. Signore, concedimi le lacrime che ora non ho per lavare i miei peccati e dammi la libertà di parlarti. Nel giorno del tuo ultimo e giusto giudizio, non scoprire le mie opere cattive davanti agli angeli e agli uomini, ma strappa le pagine che enumerano i miei peccati e fa’ che nessuno li conosca! Così sia, Signore!». Amore e perdono si alimentano a vicenda: la conversione vera è riconoscersi bisognosi di perdono, come la peccatrice del Vangelo di questa domenica.La vera conversione, come abbiamo appreso nel cammino quaresimale, è un cambiamento interiore e profondo che investe tutta la vita. Pensiamo alle parole di Gesù che ancora leggiamo nel Vangelo di Luca: «Vi sarà più gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione» (Lc 15,7).Quante volte siamo stati capaci di non avere pregiudizi sulle persone che incontriamo nella nostra vita e abbiamo saputo perdonare di vero cuore?