XIII domenica tempo ordinario Lc 9,51-62

 
 

– Seguire Gesù: fascino e sfida –

a cura di Mons. Sergio Salvini –

Seguire Gesù per il Regno è fascino e sfida. Non si tratta più di percorrere le strade della Palestina, ma di imitarlo nel suo comportamento: l’obbedienza incondizionata alla volontà di Dio, la pazienza nelle sofferenze. È iniziato il cammino di Cristo verso Gerusalemme, il suo volto si è indurito e il suo passo è sciolto in direzione della Pasqua.

Questa via è la strada che più tardi, negli Atti, diventerà la via del Signore, perché riferita a Lui: si può dire, infatti, che la sequela è essere incollati a Gesù. Egli chiama con autorità divina, in nome dell’imminente venuta del Regno di Dio, e la sua chiamata comporta, per chi l’accoglie, l’abbandono della vita precedente e la disponibilità a condividere il medesimo destino: quello della croce.

La prima risposta di Gesù è identica nei Vangeli in Matteo e in Luca: egli stesso e tutti coloro che lo seguono devono rinunciare alla più piccola protezione o rifugio. La tana e il nido rappresentano i luoghi dell’intimità, delle relazioni sicure, in cui ci si riposa nel corpo e nell’anima, in cui la vita si moltiplica, generando il futuro.

Ciò che è dato agli animali selvaggi non è dato al «Figlio dell’uomo», che «non ha dove posare il capo». Gesù ha lasciato Nazareth, ha come punto di riferimento in Galilea la casa di Simone a Cafarnao, ma è ormai rimasta indietro ed Egli non ha una dimora propria. La fedeltà alla verità sta riducendo gli amici attorno a lui e anche quelli che lo seguono non lo capiscono. Quale tentazione di fare un passo indietro, pur di avere almeno un amico, almeno una spalla a cui appoggiarsi! Gesù reclinerà un giorno il capo sulla croce.

Questo passo del Vangelo riguarda, più che i beni materiali, altri beni a cui siamo molto sensibili: le relazioni; da quelle più strette, con la famiglia d’origine, a quelle nella cerchia di parenti, amici e conoscenti. Non sapremmo pensarci senza di esse. Eppure, Gesù si è reso libero da questi legami affettivi per un amore più grande: la fedeltà al Padre e la propria missione, che porta la salvezza all’intera umanità.

Come sia andata a finire la storia di questi incontri non lo sappiamo, se i tre abbiano accettato o siano partiti pensosi e delusi. Luca lascia aperta la conclusione perché sta al lettore tracciarla. Allora sorge una domanda: tu, che hai letto, sei disposto a vendere tutto per il Regno? Non a tutti Gesù chiede di rinunciare a ogni relazione, a tutti però chiede di non mettere nulla prima del Regno.

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«Colui che per cercare Dio vende tutto, trattenendo l’ultimo soldo, è uno stolto, perché Dio si trova solo con l’ultimo soldo» (detto cinese).