Dieci anni fa la scomparsa di don Eusebio Regge

mons. Eusebio Regge
 
 
mons. Eusebio Regge

Ricordiamo il sacerdote con le parole pronunciate dall’Arcivescovo durante liturgia funebre

Esattamente 10 anni fa, il 19 luglio del 2014, si spegneva all’ospedale S. Andrea di Vercelli mons. Eusebio Regge, parroco della Beata Vergine di Lourdes del rione Concordia del capoluogo. Il sacerdote aveva 87 anni ed era stato rinvenuto privo di sensi nella sua abitazione qualche giorno prima colpito da una emorragia celebrale. Purtroppo le sue condizioni erano apparse subito gravissime…

Toccanti le parole pronunciate in occasione dei funerali, presieduti nella chiesa del Concordia, dall’arcivescovo mons. Marco Arnolfo, da poco giunto in diocesi. Volentieri ne riportiamo alcuni stralci: «Tocca a me presiedere questa liturgia, anche se l’arcivescovo padre Enrico e il cardinale Versaldi hanno conosciuto il nostro caro fratello sacerdote don Eusebio molto meglio di me. Ma lo faccio volentieri, con grande riconoscenza verso Dio, che me lo ha fatto incontrare, e verso di lui, per quella speciale attenzione che mi ha sempre dimostrato», ha esordito nell’omelia con la consueta spontaneità mons.
Arnolfo. E ha raccontato: «Mi ha telefonato per primo, a poche ore dalla mia nomina ufficiale, per poi inviarmi, qualche giorno dopo, l’opuscolo realizzato per i 40 anni di dedicazione di questa chiesa, nel quale sono illustrate le icone del maestro Papetti. E in ogni successiva occasione d’incontro, don Eusebio non mancava mai di parlarmi della sua comunità parrocchiale, della diocesi, dei suoi confratelli, sempre con lo stile schietto, allegro, arguto, anche provocatorio che lo distingueva. Mi ha portato in visita ai suoi amici dell’Anffas. Sembrava percepisse di non avere più tempo e di doversi affrettare a fornirmi osservazioni e consigli sulla sua amata Chiesa eusebiana».
«Certo non pensava – ha sottolineato l’arcivescovo di Vercelli – che sarebbe stato anche il primo tra i sacerdoti ad annunciarmi il suo gioioso incontro con Cristo risorto nella visione faccia a faccia. Sì, perché già lo aveva incontrato nell’Eucaristia e nei fratelli in 60 anni di ministero presbiterale e con entusiasmo, coraggiosamente, aveva annunciato il suo Vangelo, dal pulpito e con la testimonianza di vita. Ora potrebbe gridare a tutti noi come Maria Maddalena, di cui proprio oggi ricorre la festa: ho visto il Signore».