Don Giacomo Abbondo beato
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Inizia (mm/gg/aaaa):11 Giugno 2016, 01:00
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Termina (mm/gg/aaaa):11 Giugno 2016, 21:00
Sabato 11 giugno, alle 10 in cattedrale a Vercelli, si terrà la beatificazione di don Giacomo Abbondo (1720-1788), sacerdote diocesano originario di Tronzano, paese in cui fu parroco per trent’anni. La celebrazione eucaristica solenne sarà presieduta dal card. Angelo Amato e concelebrata dall’arcivescovo mons. Marco Arnolfo, da cardinali e vescovi legati alla diocesi eusebiana.
«Come comunità diocesana – spiega mons. Arnolfo – ci riuniamo per rendere grazie al Signore del dono del sacerdozio, della santità realizzata nei suoi servi con adesione piena alla sua volontà e per impetrare grazie dal nuovo Beato, vissuto nella nostra terra, che ha annunciato e testimoniato il Vangelo contribuendo a costruire la nostra Chiesa locale».
Domenica 12 giugno, alle 10,30 nella chiesa parrocchiale di Tronzano, dove sono custoditi i resti mortali di don Abbondo, l’Arcivescovo presiederà la messa di ringraziamento a Dio per il dono del nuovo Beato che, nato nella frazione di Salomino, alcuni anni dopo l’ordinazione presbiterale, fu nominato parroco di Tronzano, dove rimase dal 1757 sino alla morte, avvenuta nel 1788.
«La nostra comunità – afferma il parroco attuale, don Guido Bobba – si è preparata a questo momento di grazia lungo tutto l’arco dell’anno, dal 2015 al 2016, che coincide con il 250° anniversario della consacrazione della chiesa parrocchiale, avvenuta nel 1766, proprio durante il ministero pastorale di don Giacomo Abbondo».
Venerdì 10 giugno, vigilia della beatificazione, per tutta la giornata, in duomo, sarà possibile accedere al sacramento della confessione.
Sabato 2 luglio, alle 17 nella parrocchiale di Salomino, mons. Marco Arnolfo presiederà un’altra messa solenne: prima, però, ci si radunerà nel cortile della casa natale di don Abbondo, dove sarà benedetta la statua a lui dedicata, da collocare poi nella chiesa della frazione.
Al termine delle celebrazioni eucaristiche di domenica 12 giugno e del 2 luglio è previsto inoltre un momento di festa per esprimere il senso dell’essere comunità che vive in un territorio, ne fa parte e si impegna a costruire in positivo il futuro sulla scia di persone sante che hanno lasciato il segno.