La “domanda di fede” in una società pluralista

 
 

Venerdì 21 marzo, dalle 15 alle 18, in seminario prosegue la rassegna del Meic

Non si può sfuggire alla constatazione che la nostra epoca vede affievolirsi in Europa la pratica religiosa e la condivisione della fede cristiana. Se n’è parlato a Vercelli il 1 marzo, in occasione del convegno del Meic sul cristianesimo del futuro. Già in quell’occasione però si è meditato su come il cristianesimo, nelle sue diverse denominazioni, potrà intercettare la ricerca di senso e la sete spirituale dell’umanità contemporanea. Il cristianesimo in Italia e in Europa si deve confrontare con nuove generazioni sempre meno alfabetizzate alla grammatica della tradizione religiosa, ma in cui i valori della tutela dell’ambiente, della pace fra i popoli, della fraternità universale, della solidarietà con i più poveri, propongono delle istanze su cui le chiese cristiane possono incontrarli e farsi loro compagne di strada. 

La riflessione prosegue con il convegno di venerdì 21 marzo, dalle 15 alle 18, nell’aula magna del seminario di Vercelli. Per discutere del tema Il bisogno di credere: la domanda di fede in una società pluralista. 

Saranno ospiti dell’appuntamento, inserito nella rassegna 2025 di Meic-Upo, due relatori che rappresentano due volti diversi del bisogno di credere in una società pluralista come la nostra. Il primo è il giovane monaco Alberto Maria Osenga, benedettino, della comunità monastica SS. Trinità di Dumenza (Va), nella diocesi di Milano. Eporediese, di genitori trinesi, è autore di diversi libri sulla storia del monachesimo, specie irlandese (tra cui “Regole monastiche celtiche” e “Madri spirituali dell’antica Irlanda”), ed è attivo nel dialogo interreligioso. Il secondo è Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche d’Italia), la più importante federazione mussulmana del nostro Paese. Cittadino italiano, laureato in Lettere e Filosofia a Bologna, ha un lungo rapporto di amicizia con il card. Matteo Zuppi, col quale ha più volte partecipato a iniziative per il dialogo interreligioso tra cristiani, musulmani ed ebrei. Lafram ha accompagnato il card. Zuppi nella sua prima visita alla moschea di Bologna e a sua volta Zuppi ha invitato Lafram in piazza Maggiore in occasione della visita di Papa Francesco, nell’ottobre 2017.

Completerà il programma l’intervento di Carla Barale, che presenterà i risultati dei lavori d’indagine dell’Ufficio Scuola della diocesi di Vercelli sul mondo giovanile. Molto rilevante l’ultima (2022-2023): “Che cosa diresti alla Chiesa?”

L’incontro dedicherà pertanto una particolare attenzione al mondo della scuola. In una società sempre più complessa, la scuola è chiamata a ridefinire il proprio ruolo, riconoscendo il “bisogno di credere” come un’esigenza umana universale. Questo riconoscimento non è solo un atto di consapevolezza, ma un invito a promuovere valori di giustizia, fraternità e coesione sociale. La scuola  può offrire strumenti per coltivare una visione del mondo più umana e compassionevole, promuovendo  un’educazione inclusiva, fondata sul dialogo interculturale e interreligioso.