Mercoledì 13 una serata dedicata a don Massa

 
 

Iniziativa del Meic in seminario a 100 anni dalla nascita del sacerdote

Mercoledì 13 marzo il Meic di Vercelli ricorderà il centenario della nascita del suo fondatore, don Cesare Massa. Alle 17,30 verrà celebrata una messa nella cappella del seminario. Seguirà un momento commemorativo coordinato da Maurizio Ambrosini con un reading testi di don Cesare, letti da Roberta Bosetti, attrice vercellese di fama nazionale e non solo, che lo ha personalmente conosciuto. Don Cesare Massa è stato una figura di spicco del mondo religioso, politico e culturale vercellese tra la seconda metà del ’900 e gli inizi di questo secolo, lasciando un’eredità ancora viva e portata avanti dal gruppo vercellese del Meic, a lui intitolato. 

Renitente alla leva della Repubblica di Salò, fu arrestato e incarcerato. Riuscì a evadere e trovò rifugio nelle vallate alpine, rischiando nuovamente l’arresto e la deportazione. Dirigente regionale e nazionale dei giovani di Azione Cattolica negli anni ’50, lasciò Roma e una promettente carriera per tornare a Vercelli come semplice insegnante. Fu tra i fondatori e i dirigenti nazionali della sezione italiana del movimento Pax Christi, istituita nel 1954, con cui organizzò diverse routes internazionali dedicate al dialogo e alla promozione della pace tra i popoli europei usciti dalla seconda guerra mondiale. Segretario provinciale della Democrazia Cristiana, promosse una delle primissime coalizioni di centro-sinistra italiane per la guida della città, attirandosi polemiche e ostilità anche all’interno del mondo cattolico. Lasciò la politica per il sacerdozio nei fervidi anni del post-concilio Vaticano II. Consacrato prete nel 1969, per anni diresse l’Eusebiano, predecessore dell’attuale Corriere eusebiano, facendone una voce originale e autorevole nel dibattito pubblico, e divenendo una figura di rilievo tra i direttori dei settimanali diocesani italiani. 

Fu nella nostra diocesi, e oltre, un anticipatore e un divulgatore delle grandi novità conciliari: il dialogo ecumenico e interreligioso, la conoscenza delle Sacre scritture, l’impegno per la pace e la liberazione dei popoli, la responsabilità dei laici nella chiesa. Frequentava la comunità di Bose, la comunità ecumenica di Taizé, i piccoli fratelli di Charles de Foucauld, l’abbazia trappista di Tamié e altre. A molti ha trasmesso l’interesse per questi luoghi dello Spirito. Era un punto di riferimento per giovani e meno giovani, cattolici e non cattolici, persone in ricerca che si rivolgevano a lui per consiglio e guida spirituale. 

Uomo di grande cultura, era invitato a tenere conferenze, corsi, esercizi spirituali in molte diocesi italiane. Ha pubblicato diversi libri di spiritualità, per editrici come le Edizioni Paoline, Piemme, Qiqaion (Bose). Ma a Vercelli ha dato il meglio di sé, prima con il Piccolo Studio nella cripta di Sant’Andrea, poi con il MEIC. Amico personale di molti vescovi e intellettuali, per oltre trent’anni con i Settelunedì e con le Tavole di riflessione del Teatro Civico, ha portato nella nostra città voci e fermenti del dibattito culturale ed ecclesiale nazionale. 

Di queste esperienze, delle sue riflessioni sempre originali, incisive, scritte con una prosa affascinante e inconfondibile, le letture dei suoi testi proporranno alcuni spunti esemplari.