Mons. Arnolfo ha presentato la nota pastorale 2023-2024
Il titolo è: “Emmaus: la gioia dell’incontro nel cammino sinodale”
Emmaus. La gioia dell’incontro nel Cammino Sinodale. E’ questo il titolo che l’arcivescovo, mons. Marco Arnolfo, ha voluto dare alla Nota Pastorale per l’anno 2023-2024, presentata in anteprima ai sacerdoti vercellesi riuniti mercoledì mattina in seminario per un momento formativo.
La “nota”, come si comprende dal titolo, è interamente dedicata al percorso sinodale in pieno svolgimento: un’occasione per fare il punto su quanto è stato fatto nei primi due anni e sui prossimi passaggi.
«Nei primi due anni del Cammino Sinodale – scrive mons. Arnolfo – ci siamo messi in ascolto, senza pregiudizi, di tutte le persone che siamo riusciti a contattare nei diversi ambiti sociali. In particolare ringrazio tutti gli uffici e gli organismi diocesani che si sono attivati per realizzare questa prima fase di ascolto, sostenendo il cammino delle Comunità Pastorali.
Personalmente sono stato colpito dall’entusiasmo riscontrato durante gli incontri con i ventuno Consigli pastorali di Comunità, in cui è emerso il desiderio di una Chiesa, da una parte sempre più fedele al Vangelo e dall’altra sempre più attenta alle nuove sfide della società attuale, complessa e variegata».
Un focus particolare l’Arcivescovo lo dedica ai giovani: «Molto interessante è stata l’indagine promossa dall’Ufficio Scuola Diocesano in molte scuole superiori della città e dell’Arcidiocesi, in cui si è domandato agli studenti che cosa pensassero della Chiesa e che cosa avrebbero voluto dirle (ne parliamo anche a pag. 4, ndr). Ha risposto un buon numero di studenti, circa duemila. Grazie alla gentile disponibilità dei Dirigenti Scolastici, ho potuto incontrare i ragazzi per ringraziarli e rispondere alle loro domande. Quale occasione migliore per entrare nella seconda fase del Cammino Sinodale, quella sapienziale del discernimento, proprio con questi studenti?
Ho terminato nel mese di ottobre una decina di incontri in diversi Istituti scolastici, dove abbiamo potuto dialogare serenamente su tanti argomenti: la fede, la Chiesa, Dio, i giovani, il matrimonio e altre forme di convivenza… C’è stato anche spazio per affrontare insieme domande personali (…). Abbiamo ragionato insieme sulla Chiesa e sulla società. Ne è risultato che la Chiesa che non piace ai giovani, quella legata al potere, alle discriminazioni, al clericalismo, alla ricerca ipocrita di immagine o fossilizzata nel passato è la Chiesa che non piace neanche al Signore, a Papa Francesco e a tutti noi. Mentre la Chiesa che annuncia con la testimonianza della vita il Vangelo di Gesù, che permette di fare esperienza di Dio nella liturgia e nell’attenzione concreta ai poveri e agli emarginati, in altre parole, la Chiesa che san Francesco e gli altri santi hanno fatto risplendere è la stessa Chiesa che piace ai giovani e anche a noi».
Il capitoletto successivo della “nota”, titolato Il mistero della persona umana, rivela la formazione scientifica di mons. Arnolfo. Partendo dalla meccanica quantistica che ci indica come non sia «possibile misurare contemporaneamente e con estrema esattezza le proprietà che definiscono lo stato di una particella elementare», l’Arcivescovo trae una conclusione utile per il nostro percorso di fede: «Non è così anche per Dio, per l’essere umano, addirittura per noi stessi? Quando ci sembra di aver conosciuto bene un aspetto di una persona ci accorgiamo poi di averne ignorati tanti altri. Non solo Dio è un mistero per chi vuole conoscerlo, ma ogni persona è sempre un mistero mai completamente conoscibile e misurabile».
Ma mons. Arnolfo ci invita a non essere semplici “spettatori” a non limitarci a contemplare la complessità ma entrare in relazione per trovare insieme risposte: «Quando entriamo in relazione con un altro, ci modifichiamo entrambi, perché certamente ci arricchiamo di esperienze, idee, punti di vista diversi, competenze e tante altre qualità che prima non avevamo (…) Auguro anche a ciascuno di voi, in questo anno di discernimento, di intraprendere questa stupenda avventura nelle nostre Comunità Pastorali. Lasciamoci avvicinare sul nostro cammino dal Forestiero, illuminare dalla sua Parola, nutrire alla sua mensa, per riconoscerlo e ripartire con l’entusiasmo travolgente dei due discepoli di Emmaus».
Per queste ragioni al primo punto tra gli “obiettivi per questo anno”, l’Arcivescovo indica il consolidamento dei Consigli pastorali di Comunità: «Si tratta dello strumento fondamentale per operare il discernimento secondo le modalità che sono indicate dalle Linee guida per la fase sapienziale del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia (luglio 2023) e dai successivi Orientamenti metodologici (settembre 2023)» documenti che si trovano riassunti nelle pagine seguenti della “nota”.
Dopo una parte dedicata alla “restituzione” degli incontri con le Comunità pastorali, al lavoro svolto in Consiglio pastorale diocesano e ai prossimi appuntamenti di questo organismo, la nota dell’Arcivescovo propone una serie di spunti, ispirati all’icona di Emmaus, utili per il cammino sinodale che le varie Comunità intraprenderanno in questo anno.
La parte finale della nota fa il punto sul Cammino Sinodale in base anche ai documenti elaborati dall’ufficio centrale della Cei e propone alcuni spunti di riflessione per la prosecuzione del lavoro. Infine è indicato un calendario dei prossimi appuntamenti diocesani e comunitari.