Papa Francesco denuncia la persecuzione dei cristiani

 
 

Papa Francesco continua ad esortare tutti gli uomini alla pace e i governanti a perseguire la via del dialogo. In particolare invita i cristiani a pregare incessantemente per fermare guerre e massacri.

«Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i conflitti con le nostre forze e con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate, tante speranze sepolte… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di affermare: mai più la guerra!… Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace».
Alle parole del Santo Padre fa eco l’invito alla preghiera dell’Arcivescovo di Vercelli, alla luce della mail che sta circolando diffusamente nel mondo e riguarda le migliaia di cristiani perseguitati in Iraq, costretti a fuggire dalle città di Mosul e Qaraqosh.

Notizie che noi abbiamo riportato puntualmente sul Corriere eusebiano dal settembre 2014; e ancor prima, sul numero del 9 agosto, a p. 28, abbiamo pubblicato la preghiera composta dal patriarca di Babilonia dei caldei, mons. Louis Raphael Sako, espressamente riferita «alla piaga» della nazione irakena, tuttora sanguinante.

«La situazione dei cristiani in Iraq è spaventosa, tragica e peggiora di giorno in giorno – denuncia mons. Shlemon Warduni, vescovo ausiliare di Baghdad dei caldei cattolici – Lo Stato Islamico ha distrutto tutto o quasi, ha raso al suolo le nostre chiese e appare sempre più determinato a sradicare con la violenza la nostra presenza dal Paese, ormai abbandonato da almeno due terzi dei cristiani che lo abitavano».
«L’Isis avanza, decapitando i bambini in modo sistematico» – si legge nella mail che sta facendo il giro del mondo – ed è ormai a ridosso del team che lavora per la sopravvivenza delle persone rimaste. «A migliaia sono fuggiti da Erbil, l’Onu ha evacuato il proprio personale», ma il gruppo di soccorso rimane audacemente sul posto per prestare assistenza.

«La protezione per mezzo della preghiera ci è assolutamente indispensabile – si afferma nella mail – Per favore pregate incessantemente per la liberazione della gente del nord dell’Iraq dalla terribile avanzata dell’Isis e dei suoi estremisti, che in questo momento hanno come obiettivo la conversione di massa o la morte per tutti i cristiani in questa regione.

Non ignorate questa mail, non eliminatela. Inviatela ai vostri amici cristiani, ai circoli di preghiera. Chiedete ai vostri pastori, ai vostri sacerdoti di pregare per questo durante le celebrazioni. Per favore, assicurateci questo tempo di preghiera speciale. È necessario che eleviamo preghiere per i nostri fratelli cristiani».