Quaresima 2022
messaggio dell’Arcivescovo per la Quaresima e la pace
Beati gli operatori di pace. Più che mai necessari in tempo di guerra! Papa Francesco, da autentico operatore di pace, ha invitato i cristiani di tutto il mondo a pregare e a digiunare nel giorno delle Ceneri, inizio della Quaresima, perché Dio ci conceda la pace. «Accompagniamo – ha detto – tutto il popolo ucraino che sta soffrendo per i bombardamenti, le famiglie e tanti anziani che stanno soffrendo. Portiamo nel cuore questo popolo!».
È forte e impegnativo l’invito del Papa a portare nel cuore il popolo ucraino. D’altronde la Quaresima è il tempo propizio per riscoprire la nostra vera identità cristiana, compiendo un percorso di conversione del cuore, per lasciarci riconciliare con Dio, con i fratelli, con noi stessi e con il creato e diventare sempre più come Cristo, che ha portato nel suo cuore tutta l’umanità ferita dal peccato.
Il Signore ci invita a seguirlo su tre strade, per diventare, con lui e come lui, operatori di Pace. Innanzitutto la via della preghiera che ci porta a credere in Dio più che nella potenza delle armi. Dio Padre ascolta i suoi figli che gridano a Lui, come ha ascoltato il suo figlio Gesù, anche quando doveva bere al calice amaro della sofferenza.
La via dell’amore concreto di Gesù che si fermava davanti ai malati e ai peccatori fino a condividere tutta la sua vita. Papa Francesco ha ringraziato il popolo polacco che ha aperto le case e il cuore all’accoglienza dei profughi della guerra. Spalanchiamo anche noi le porte a Cristo, che riconosciamo nel volto di chi soffre, di chi sta bussando alla nostra porta in fuga dalle bombe!
La via del digiuno mi scuote dall’indifferenza e dalla pigrizia, mi sprona a muovermi più che a commuovermi di fronte alla tragedia della guerra e rivolge il mio sguardo alla croce di Cristo per indicarmi fino a che punto posso lasciarmi coinvolgere per diventare strumento della sua pace. Carissime sorelle e carissimi fratelli, in questa Quaresima preghiamo con le parole e i sentimenti di san Francesco: «Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace: dove è odio, fa ch’io porti amore, dove è offesa, ch’io porti il perdono, dov’è discordia ch’io porti l’unione».
Dietro a Gesù non c’è spazio per chi è passivo e indifferente. Tutti, in modi diversi, siamo chiamati ad essere operatori di pace. Lo auguriamo in modo particolare, con le parole di Papa Francesco nella Fratelli tutti, a coloro che, sostenuti dalla nostra preghiera, possono e devono avviare percorsi di dialogo per superare i conflitti, facendo cessare immediatamente ogni violenza. C’è bisogno di artigiani di pace disposti ad avviare processi di guarigione e di rinnovato incontro, con ingegno e audacia.
+Marco Arnolfo Arcivescovo