X domenica tempo ordinario Lc 7,11-17

 
 

– La compassione di Gesù –

a cura di Mons. Sergio Salvini –

Gesù ha compassione di una mamma. Paolo VI in un’omelia tratteggia con poche parole l’essenziale di questo Vangelo: «Il corteo della morte si incontra con un altro corteo… Gesù si commuove… l’occhio di Cristo, Figlio di Dio, si volge all’umanità dolorante. Si potrebbe parlare d’uno scontro: il corteo della morte con il corteo della vita».

San Bernardo insegnava che la misericordia si è manifestata in modo completo soltanto con la venuta di Cristo: «Prima che Gesù apparisse, la bontà era nascosta: eppure c’era anche prima, perché la misericordia di Dio è dall’eternità. Ma come si poteva sapere che è così grande? Era promessa, ma non si faceva sentire, e quindi da molti non era creduta».

Il miracolo che Gesù compie, ha come prima motivazione la compassione e manifesta la potenza del Messia. La redenzione è un dono gratuito. La vedova si limita a ricevere e non fa nulla per riavere il figlio. Qui, al centro, c’è l’onnipotente Signore vincitore della morte. La donna non chiede niente e riceve tutto. Questo dettaglio non è un espediente narrativo. Per Luca Gesù rende presente, “oggi”, la misericordia di Dio già descritta in Esodo 3: «Il Signore disse: “Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa”».

È cancellata l’antica immagine di un Dio inesorabile, che nell’Eden aveva indotto l’uomo a nascondersi (Gn 3,10). Riconoscendo Dio in Gesù è possibile passare dalla paura alla fiducia, dalla morte alla vita. È questo il vero volto del Dio misericordioso, sempre pieno di compassione per l’umanità.

Inaspettato il particolare di Gesù che tocca la bara.

Commenta Cirillo di Alessandria: «Niente è più potente della parola di Dio. Perché dunque non ha compiuto il miracolo solo con una parola ma anche toccato la bara? È stato perché possiate comprendere che il corpo santo di Cristo produce la salvezza dell’uomo… La carne di Cristo ha il potere di dare la vita e annulla la forza della morte e della corruzione» (commento a Luca, 36). Toccare la bara significa portare la mano del Dio della Vita nell’esperienza estrema dell’uomo.

La compassione di Gesù, suscitata dalla sofferenza salva l’umanità intera. La misericordia del Signore non solo cambia in gioia il dolore della madre ma vince anche la sua disperata rassegnazione.

Questa sollecita la misericordia di Gesù e lo fa decidere per il miracolo, anticipando quello che accadrà «il primo giorno dopo il sabato».