XXXIII Giornata del malato: l’11 febbraio messa in ospedale

 
 

Dopo la recita del rosario è in programma la celebrazione presieduta dall’Arcivescovo

Martedì 11 febbraio, per la XXXIII Giornata mondiale del malato, nella cappella dell’ospedale S. Andrea  di Vercelli è in programma la recita del rosario alle 16 e a seguire, alle 16,30, la celebrazione della santa messa, presieduta dall’arcivescovo mons. Marco Arnolfo.

«La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato» (Rm 5,5). Il messaggio della XXXIII Giornata Mondiale del Malato si colloca all’interno dell’anno giubilare, che ha come motto: “Pellegrini di speranza”. In collegamento con il cammino ecclesiale il tema proposto per il 2025 dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute è tratto da Rm 5,5 (Lettere paoline). Come si legge nel commento teologico-pastorale a cura di d. Giuseppe De Virgilio, proposto dall’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute della Cei, la stretta relazione tra malattia e speranza viene evocata nella riflessione dell’Apostolo ai Romani, rileggendo la condizione umana alla luce dell’evento pasquale di Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risorto. La malattia è la compagnia della virtù “bambina”. Come interpretare la “speranza” e la sua relazione con la malattia? Charles Péguy amava definire la speranza una virtù “bambina”. Il poeta francese intendeva sottolineare un duplice aspetto. La speranza è anzitutto un esercizio nascosto nel cuore, semplice come una bambina e insieme desiderosa di vita. Essa permette ad ogni persona di guardare al proprio futuro con desiderio di guarigione, di positività e rinnovamento. Inoltre la speranza è per sua natura dinamica, itinerante, porta con sé una dimensione costruttiva, relazionale e insieme “vocazionale”. Scrivendo agli Efesini l’Apostolo Paolo afferma: “Un solo corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra chiamata” (Ef 4,4). La “piccola” speranza è compagna di chi soffre, genera nel cuore la lotta spirituale, il coraggio di ricominciare, la forza per rimettersi in piedi e il desiderio di camminare sulla via della santità. La Giornata Mondiale del Malato intende riproporre a tutti i credenti la forza della speranza nel mistero pasquale di Gesù Cristo. In esso si coglie la pienezza dell’annuncio cristiano (cf. At 4,12).  Il tempo presente è caratterizzato dalle prove e dalle tribolazioni che segnano l’esistenza dei singoli e delle comunità. Il rischio più grande è rappresentato dalla mistificazione operata dei “falsi profeti” e dalle loro illusorie speranze. Ogni credente è chiamato a fare discernimento sul senso autentico della vita, accogliendo nella fede il dono della grazia divina, costruendo relazioni di amore e lasciandosi guidare dalla “piccola” speranza. In tal modo il “tempo della prova” e della malattia diventa una testimonianza di vita che fa la differenza. La speranza schiude nuovi orizzonti e rende capace di oltrepassare la “prova del tempo”.